25 MAGGIO 1944 - TENENTE SERGIO ORSOLAN
"THURSDAY, 25 MAY 1944
STRATEGIC
OPERATIONS (Fifteenth Air Force):
340+ bombers attack targets in France and Italy; B-17s attack the
marshalling
yard at Lyon, France; B-24s attack marshalling
yards at Amberieux,
Toulon and Givors, France, and in Italy, the port area at Monfalcone,
airfield
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" Diavoli Rossi" |
at Piancenza
and industrial area at Porto Marghera; P-38s and P-51s fly 200+
sorties in support.
Tratto da
"The 14th fighter group in World War II" di John W. Lambert :
testimonianza
del Tenente Larry O'Toole, combattimento su Piacenza del 25/5/1944, scorta ai
B-24 del 464th Bomb Group:
"...Circa nel momento in cui i bombardieri raggiunsero il
bersaglio, incontrammo circa venticinque fra me109 e fw190. Sganciammo i
serbatoi supplementari e picchiammo per attaccare. Improvvisamente guardai in
alto a destra e vidi un paio di FW-190 venire giù verso di noi da ore 3 in alto. Sembrava fossero
SEMPRE sopra di noi. Avvisai due volte dei due nemici e questo fu tutto quello
che potei fare, prima che in pochi secondi si misero dietro di noi sparando.
C'era poco da fare: virai stretto verso di loro e aprii il fuoco
con mitragliatrici e cannone. Uno dei nemici virò in fuori e giù, mentre gli
altri continuarono nella mia direzione, e io nella loro. Vidi dei colpi a segno
sul 190 mentre ci avvicinavamo quasi in rotta di collisione. Solo 40 piedi ci distanziavano
quando ci incrociammo, in virata a 90 gradi cockpit contro cockpit. Ero stato
tutto il tempo in cabrata, e appena passato, il mio aereo stallò completamente
e caddi in spirale. Rimessomi dalla vite non vidi nesun altro aereo nemico,
così mi misi alla ricerca del mio squadron. Improvvisamente vidi un 109 venire
verso di me, poche centinaia di piedi più in alto. Cabrai sulla destra per
tagliargli la strada e ottenni la mia prima vittoria.
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Tenente Sergio Orsolan |
Non credo che il pilota
nemico si sia accorto di me. Ricominciai a cercare il mio squadron, ma i miei
problemi erano appena iniziati. Mi devo essere distratto, perchè
improvvisamente fu come se stessi a sedere nel mezzo di centinaia di fili
dell'alta tensione di rame luccicante. Erano pallotole traccianti. Quello che
feci non fu molto logico, ma forse mi salvò la vita. Invece di virare
violentemente, lascia cadere lentamente la mia ala sinistra, sperando che il
pilota nemico pensasse di avermi colpito. Il fuoco cessò, e quando fui
inclinato di circa 45 gradi, tirai sù nella più violenta e stretta virata
cabrata che potevo fare, dando piena potenza. Ero sicuro che il P-38 poteva
mantenere la virata senza stallare, non così l'altro aereo. Funzionò. Non vidi
più l'aereo nemico. Denso fumo bianco usciva dal mio motore sinistro. Quando
cercai di vedere nel retrovisore, fissato sul tettuccio, vidi che era stato
strappato via. Misi in bandiera il motore fuori uso e mi misi in rotta verso
casa, sperando i non incontrare altri tedeschi con un motore solo... Tornato
alla base il mio aereo attirò una certa folla. Ognuna delle sei pale delle
eliche era crivellata di buchi. Potevo infilare le mie dita nei buchi che
costellavano le ali ai lati del tettuccio. Qualcuno mi tirò un tubo da otto
pollici che si era appena staccato dalla sezione di coda. Sembrava fosse stato
colpito da una cannonata.... il fumo bianco veniva dal liquido di
raffreddamento..."
il 14th FG reclamò un totale di 8 abbattimenti, l'unica perdita fu
il tenente Richard Fowler, visto paracadutarsi nelle vicinanze del Po,
catturato e divenuto POW.
Tratto
da "Ali nella Tragedia" di Giulio Lazzati
"I
piloti del 2° gruppo, il 25 maggio avevano avuto uno scambio di idee piuttosto
vivace nel cielo emiliano con grosse formazioni di Liberator scortati da
Lightning (ma da dove sbucavano sempre tutti quegli aerei!). Quel giorno le
squadriglie avevano attaccato con foga; dietro i comandanti di Squadriglia,
Bellagambi e Drago (due Cannoni) erano Longhini, Pignatti, Forgantti,
Feliciani, Marzi, Lucardi, Santuccio, Spigaglia, Fornari, Orsolan, Sprecher,
Palermi, Filippi, Rosas, Brini, Giorio ed altri.
Botte da orbi, prima contro i
quadrimotori e poi contro i Lightning. Il combattimento dura da quasi un'ora,
il decollo era avvenuto alle 13, ma l'autonomia è quella che è, e le munizioni
sono finite, per cui i G.55 devono rientrare a Bresso."
Tratto
dal diario storico del 455th Bomb Group
"Missione
nr. 48, 25 maggio 1944
Inviati
37 B-24 a
bombardare l'aeroporto di Piacenza, italia. Flak leggera, ma la caccia era
molto aggressiva e spinse con forza i suoi attacchi. Uno dei nostri aerei fu
colpito così gravemente da essere costretto a compiere un atterraggio forzato
su una base inglese, con due dell'equipaggio gravemente feriti. Tutti gli altri
aerei sono tornati alla base."
Anche
il 454th Bomb Group risulta aver partecipato alla missione su Piacenza
IL PILOTA
La vita di aviatore di
Sergio Orsolan inizia nel gennaio 1940 alla scuola di volo di Grosseto,
prosegue nell'Accademia Aeronautica di Caserta da cui esce sottotenente in SPE
nel febbraio 1943, continua con la scuola caccia di Gorizia e l'assegnazione al
3° Gruppo autonomo CT dislocato in Sicilia.
Il 3 marzo abbatte in
combattimento un P. 38 "Lightning", lotta strenuamente alla difesa
dell'isola invasa dal nemico e si ritrova nel settembre a Caselle torinese in
attesa di ricostituire il suo reparto decimato e privo di aeroplani.
Rientra a casa dopo molte
peripezie, si presenta nell'ANR e viene assegnato al 2° Gruppo CT nella
squadriglia del capitano Drago, dove ritrova i vecchi compagni della Sicilia e
rinnovato entusiasmo per tornare a combattere. ( DAL 2° Gruppo CT, 5a Squadriglia "Diavoli Rossi"),
Nella primavera del
1944 il reparto può considerarsi pronto a riprendere la lotta e il 25 maggio
decolla su allarme da Cascina Vaga di Pavia con altri 9 G.55 per intercettare
bombardieri scortati da caccia diretti dal mar Tirreno in Lombardia: sono B. 24
"Liberator" scortati dai soliti P. 38 già conosciuti in Sicilia.
Il combattimento si
accende ad oltre 5000 metri d'altezza, si fraziona in duelli e attacchi ai
quadrimotori con l'abbattimento di un "Lightning" ad opera proprio di
Orsolan, di un "Liberator" per attacchi di Feliciani e mitragliamenti
agli altri aerei da parte di Drago, Fagiano, Mingozzi, Camerani, Luziani,
Marin.
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Pietra Parcellare - Bobbiano |
Nella mischia il
"Centauro" di Orsolan rimaneva colpito e precipitava nei pressi di
Travo/Bobbiano in provincia di Piacenza distruggendosi in frammenti così minuti
da rendere particolarmente difficile la pietosa opera di recupero fatta da un
fabbro del posto - Luigi Bozzarelli. Egli raccolse in una cassettina di
legno pochi resti e la seppellì poco distante dal punto in cui era caduto
l'aereo. Soltanto due anni più tardi, a guerra finita, fu possibile
rintracciare con fatica la cassetta e consegnarla ai familiari per una
cristiana sepoltura.
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Parte dei mille pezzi del G-55 recuperati il 14/08/2001 |
La zona dello schianto dell'aereo è una zona tutt'ora impervia e
collinare. La pietra Parcellare che sovrasta la zona è il promontorio
tipico piacentino di pietra di ofiolite compatta e a scaglie, ornata da
olmi e da quercia ( ora molti sono pini) che dalle pendici del
promontorio degradano fino ad una strada di ghiaia bianca che divide la
parte boschiva da quella lavorata.
Siamo al 25 maggio 1944. giornata luminosa e soleggiata. i campi sono a grano e vigne.
Il
combattimento che sovrasta tutto questo sembra lontano. "Ad un tratto
il rumore è più forte... " Lanzetti, un contadino ( così come mi
racconta il testimone oculare) era con me sui quei campi prima di
arrivare alla sua casa che è là, appena girata quella curva " lì c'erano
i partigiani ma erano già andati via." all'osteria c'erano i mongoli ( Legione Turkestana delle SS ) e i
bersaglieri ( Monterosa), che si preparavano per un rastrellamento. Si
vedevano però correre perchè ad un tratto sono sbucati due aerei che
sembrava si rincorressero. Uno aveva le stelle e uno no, ma era da un pò
che si vedevano le striscie bianche in cielo. E sa cosa voleva dire?
bombardamenti da qualche parte. I due aerei hanno girato largo verso la
pietra Parcellare. Si vedeva che il primo cercava un punto per atterrare
perchè scendeva sempre, quasi a toccare le piante. Alla fine ha girato
ed è sparito ma poi ha puntato dritto su di noi perchè è sbucato dalla
parte nascosta del campo tanto che ci siamo buttati a terra e ho sentito
il calore e il vento dell'aereo. Un rumore infernale. Per fortuna non
ci ha preso ma si è schiantato a metà costa, proprio in un canalone. Siamo scappati subito perchè i tedeschi hanno visto tutto e sono
arrivati in gran fretta, anche se la zona era dei partigiani".
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Proiettili 12,7 andati a segno... |
Sergio, giovane eroe
del cielo, moriva a 26 anni per una Italia che intendeva difendere. Uno Stato poi che10 anni più tardi, dimostrando indifferenza
e ingratitudine vergognosa, concedeva ai familiari dello sfortunato pilota, una
pensione di L. 10.000.
Tanto valeva la vita di un aviatore.
"Chiedi infinito
cielo d'ogni bellezza adorno, so che a chi doni l'ali, la vita chiedi in
dono"
scriveva quasi come un presagio Sergio Orsolan in una delle sue
ultime poesie.